Il Mesolitico italiano è caratterizzato dalla presenza di tre filoni industriali: a) filone ad armature; b) Epiromanelliano; c) Epipaleolitico indifferenziato
Il filone ad armature comprende il Sauveterriano e il Castelnoviano che, come abbiamo visto, sono due complessi industriali tipici anche dell'area europea. Essi sono caratterizzati dal forte sviluppo delle armature, che già elaborate nell'Epigravettiano, vengono ora enfatizzate. Ogni area italiana infatti sviluppa quei tipi di armature che già aveva realizzato in abbondanza durante la fase precedente dell'Epigravettiano. Ad esempio nell'alto Tirreno, dove durante l'Epigravettiano erano stati prodotti numerosi triangoli, nel Mesolitico le armature sono costituite per la maggior parte da triangoli.
L'Epiromanelliano deriva dal precedente romanelliano e quindi ha una diffusione limitata alla Liguria e alla parte meridionale della Puglia. È caratterizzato da un raddoppiamento del numero dei grattatoi circolari. I siti più importanti sono la Grotta del Cavallo, l'Arma dello Stefanin e l'Arma di Nasino.
L'Epipaleolitico indifferenziato, è diffuso al centro-sud e nelle isole. È caratterizzato da forti percentuali di strumenti comuni fra cui dominano i denticolati e scarseggiano i dorsi, da bassa incidenza delle armature, da pezzi carenati e da dimensioni piccole e medie. L'origine di questo filone è problematica, anche se nell'Epigravettiano di alcuni siti del sud se ne possono rilevare alcune premesse, come ad esempio lo sviluppo dei denticolati (Grotta della Madonna). Siti importanti per lo studio dell'Epipaleolitico indifferenzito sono Riparo Blanc nel Lazio, Grotta della Serratura e Grotta Su Goloru.
> Industria sauveterriana del Riparo del Fredian; > Industria Castelnoviana di Lama Lite (Monte Prado)